Silent Rain

giovedì 31 maggio 2012

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Non ho voglia di aprire l'ombrello. Di questi tempi non si usa. Speravo di vedere la luce, ma il cielo è ancora grigio.
Cammino e mi bagno, sperando che quest'acqua possa lavare via i miei peccati.
Il cielo continua ad essere grigio. Sono anni che è così grigio. Non si intravede uno spiraglio di luce nella mia esistenza. Forse la fuga può essere una soluzione. Ma ho paura che il grigio continui a inseguirmi. Che ormai il grigio si sia impossessato della mia anima. Con la paura di non riuscire ad essere né libero né autentico la fuga non ha senso.
No, non serve scappare. Bisogna combattere questo male che mi devasta e mi brucia dentro. Si, il nemico è dentro di me. La colpa è dentro di me, e mi sta consumando...
Grido, in silenzio. Nessuno mi sente. Nessuno può sentirmi.
La mia vergogna, la mia paura di non essere amato. Nessuno può sentirlo, eppure dentro la mia testa grido fortissimo.
Il mio odio per me stesso mi uccide. E se non mi uccide mi impedisce di vivere.

Sydney Carton

"La Nascita Di Venere" (scrivere, perchè?)

mercoledì 30 maggio 2012

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"La Nascita Di Venere"
Marzia Montrone
collage su cartoncino-36x26





Scrivere, perchè scrivere?
Perchè buttare passioni, segreti e verità nascoste su un foglio? Perchè sporcare quel candido biancore del foglio lindo? perchè smascherarmi al mondo e rimanere nudo come un verme? È doloroso. Eppure, sempre più, non posso farne a meno. Esprimermi mi manda in estasi, generare pensieri mi da pace... creare mi da piacere. Voglio viverlo. Circondarmi da fiori e naturali bellezze. Senza questo piacere mi sento morire... e qualcosa, ora più che mai, mi sta uccidendo. La vita comune, il tempo che passa ed è perso per sempre. Come diavoli si insinuano insopportabili nella mia mente, come tarli affamati mi svuotan lo spirito. Combatto, ma è sempre più dura...
Salvarmi. Salvatemi.
                              Robert Witman

Un uomo di poche parole

sabato 26 maggio 2012

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Io non sono un uomo di poche parole. È che devi starmi a sentire e darmi ascolto, perché di parole ne ho anche troppe.
Se ci pensi quelli che sono davvero di poche parole sono i più ascoltati. Parlano per ore per non dire nulla...
No, non sono le parole che mancano, è che il mio sorriso mi ha lasciato e non so quando tornerà.


Sydney Carton

Berlino

martedì 22 maggio 2012

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ho incontrato una ragazza 
le sue cadenze erano perfette
l'amore intorno a lei
seguendo il movimento del suo fondo schiena
mi sono perso
camminando per la strada
non esistevano stop ne precedenze
ho bisogno di soffocare..
dio non esiste! lei diceva
la mia fine sembra ormai lontana sui suoi fianchi
la sua pancia mi scalda
la sua pelle mi accompagna
dio non esiste! lei diceva
pieno di arie per la conquista
alzavo il bavero della mia giacca
la strada è lunga verso la metropolitana
dio non esiste! lei diceva
il coraggio di affermare
di essere consapevole della passione
di sentirmi vincitore tra i perdenti
dio non esiste! lei diceva

                                       Robert Witman

Brutto relativo

mercoledì 16 maggio 2012

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Non hai capito niente. Non ho capito niente. Cecità assoluta.
- Ancora tu? Ma non dovevamo non vederci più?
- Tu non mi hai mai visto, tesoro
- No, è che sei tipo bruttino
- Relativamente...
- In che senso?
- Tu vedi solo il brutto che c'è in me. Da qualche parte deve esserci qualcosa di bello...
O almeno questo è quello che speravo. Continuavo a guardarla, chiedendomi perché... A me piacciono le bionde. Io non piaccio alle bionde. Devo avere un debole per le donne che mi prendono a schifo, o qualcosa così...
- Allora, cosa stai facendo della tua vita? -mi chiese per rompere quell'imbarazzante silenzio
- Bevo e scrivo poesie mediocri... sperando di fare il botto...
- Non eri questo...
- No, non lo ero... l'unica cosa che è rimasta uguale è la mia bruttezza credo... ma tu non hai mai visto oltre questo
- Sei ingiusto
- Forse
Restammo in silenzio. L'avevo ferita. O forse no. Ma chi se ne frega, lei non si è fatta troppi scrupoli a spezzarmi il cuore... O forse no... Forse ci ha messo del tatto. In ogni caso il risultato è stato devastante.
- Perché non ci hai messo impegno... perché ti sei ridotto così?
- Continui a non vedere -risposi sorridendo- io non sono ridotto male... tu parli così perché non hai visto la mia follia...
- Follia?
- Ci ho tenuto troppo a te, quello che è successo mi ha consumato l'anima... sai anche i bruttoni ne hanno una...
- Piantala con questa storia della bruttezza...
- L'hai cominciata tu... io non mi vedo brutto... siete voi altre che non capite!
- Sicuro che la follia sia passata?
- Mh... No, credo di no... Ma questa non è follia... è qualcos'altro, tipo l'allegria delirante che ho perso per strada...
Restammo in silenzio per un attimo, poi scoppiammo a ridere entrambi.
- Ti ricordi quante risate ci siamo fatti?
- L'amore è così, oggi si ride insieme, domani si piange soli -rispose con uno sguardo malinconico
- Hai mai pianto per me?
- No, per te mai...
Risi... Di quelle risate che servono a mascherare una delusione cocente.
È così quando il tuo grande amore non è corrisposto. Ti nascondi dietro un sorriso riconoscibile per finto da chiunque. E crepi di invidia, perché quello che doveva essere il tuo amore è per un altro.
Ridi da solo. Piangi da solo. Nessuno ti caga.
Il fatto è che a te non frega un cazzo di niente e di nessuno.
L'hai divinizzata. Quello che dice è assoluto. Se lei ti dice che sei bruttino quella è la tua realtà. Anche se il suo giudizio è solo relativo.

Sydney Carton

"l'incubo"

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                              Marzia Montrone
                    collage su cartoncino-19x29

Stasera

sabato 12 maggio 2012

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Guardo i suoi occhi
non brillano stasera
non brillano più per me
Come una maschera copre un volto
la sua inespressività copre i suoi sentimenti
Lei mi abbraccia
mi stringe forte
quasi sembra un addio...

                                                                  Robert Witman

Rigetto

venerdì 11 maggio 2012

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Pensavo di guardare indietro
invece mi stavi davanti
con il solito sguardo
freddo per me, caldo per un altro
con una ferita che non vuole rimarginarsi
nella glorificazione di un passato mediocre
questa è la mia rinuncia
a vivere

Sydney Carton

Per sempre?

martedì 8 maggio 2012

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Il problema è che mi piego troppo facilmente. Oggi mi sono svegliato piegato!
Non ricordo mai che non c'è più niente da perdere. Per i loro standard ho già perso tutto.
Davvero è così importante quello che pensano loro? Passi un sacco di tempo a chiederti se piaci o no, se quello che fai sarà accettato o no, se lei ti ama o no. E alla fine non ti chiedi mai se ti piaci, se ami le cose che fai, se la ami davvero (o se ti sei semplicemente infatuato per la sua bellezza e hai bisogno di fottere). E così facendo non sei mai veramente indipendente.
La solitudine è la più grossa verità della mia vita. Ad oggi.
Nessuno viene a salvarti. Nessuno può salvarti. La buona notizia è che non sei in pericolo.
È la vita che è così. Devi trovare la tua strada e seguirla. Ovviamente mentre vai avanti incontri qualcuno. E magari farete anche un pezzo di strada insieme. Ma non è detto che la destinazione finale sia la stessa per entrambi, questo non ci è dato saperlo.
Vorresti trovare amori e amicizie che durino per sempre, ma niente è per sempre. Nemmeno tu sei per sempre.
L'idea del sempre è un semplice modo per restare legati al passato. Per glorificare la tua pigrizia quando a vent'anni sei convinto di conoscere tutta la verità sulla vita.
Invece no. Fino al giorno in cui morirai non riuscirai a risolvere il mistero della tua vita.
Non ti resta che andare avanti. Sapendo che un giorno le persone che ami potrebbero non esserci più. O che tu potresti non esserci più per loro.


Sydney Carton


Occhi di ghiaccio

venerdì 4 maggio 2012

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Mi guardi, con i tuoi occhi di ghiaccio.
Ti sei accorta che voglio qualcosa da te.
Il tuo corpo? La tua anima?
Sei gelida nei miei confronti.
Non vuoi acconsentire al mio desiderio.
Senza neanche chiederti se voglio prendere qualcosa o darti qualcosa...

Sydney Carton

Transizione

mercoledì 2 maggio 2012

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Hai davanti un sacco di cose. Davvero. Il fatto è che nell'immediato non c'è nulla. Forse il dovere, che non è granché entusiasmante.
È così, quando le tue ferite sono ancora aperte. Cerchi di far finta di nulla, speri che vada tutto bene. Ma il tuo stato è sempre quello: sei totalmente vulnerabile.
E mentre tutto in torno a te è pieno di possibilità, tu sei concentrato su quello che non puoi avere.
Senza contare le bugie che dici a te stesso: sai che cosa vuoi e sai che in questo momento non c'è altro da fare che aspettare e continuare a seguire questo percorso.
Anche perché accontentarsi di una brutta copia di quello che si desidera è da stronzi.

Sydney Carton