Nebbia

giovedì 31 gennaio 2013

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Sei apparsa dal nulla
eri bellissima
ed io cercavo di rubarti gli occhi
ma tu tenevi lo sguardo basso
e poi sei scomparsa
sei venuta dalla nebbia
e nella nebbia te ne sei andata

Sydney Carton

Sfiga

domenica 27 gennaio 2013

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[...]
 
E appena mi resi conto di avere la vera sfiga di fronte ai miei occhi,
ebbi un forte sussulto alla bocca dello stomaco, come un senso di nausea...
 
[...]
 
(perchè la mia non era vera sfiga. solo un modo di essere diverso rispetto alla norma. un modo di essere che la maggior parte delle persone davvero o non può o non riesce a capire...)
 
[...]
 
Un momento illuminante in cui compresi di essere uno stronzo a non aver mai avuto il coraggio di esprimere la mia diversità e la mia sensibilità.
 
[...]
 
E la cosa che mi sta sui coglioni è che tu avevi ragione ed io torto.
E a me non piace avere torto.
 
Sydney Carton

è vero o non è vero?

lunedì 21 gennaio 2013

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Tutti cercano, vogliono e pretendono la verità. Ma poi, quando essa arriva forte e decisa, irrompendo e rompendo gli equilibri della vita, viene allontanata. Viene presa come qualcosa che non si può reggere. Qualcosa di pericoloso. E allora si continua a fare finta di niente. Si cerca un’altra verità da rinnegare. Si continua a vivere come sempre. Nelle bugie.. nelle belle parole...nelle false speranze.. nei finti sentimenti... Insomma, nella solita merda.

                         
                           William Turner

Mai avere i piedi per terra!

lunedì 14 gennaio 2013

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lavava e rilavava i bicchieri in quel piccolo e sudicio bar fuori dal centro.....
continuava senza sosta, non si fermava, qualunque cosa succedesse....
non sentiva la fatica...
la sua mente era altrove...
la sua mente sognava. 
                                                       Robert Witman

Scansafatiche

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Anche questa mattina non ho sentito la sveglia. Ieri ho dormito fino a mezzo giorno. Era da tanto che non lo facevo. Ne avevo bisogno.
Tutti si muovono, tutti faticano. Io non ho voglia di fare niente.
Cioè, non è che non ho voglia di non fare niente, è che ho l'impressione che tutto questo non serva a niente.
Nessuno ti chiede mai cosa è importante. Cosa è importante per te, intendo.
Non sei che un numero e non puoi fare altro che adattarti a quello che gli altri pensano sia importante.
Mi rompo troppo il cazzo ad essere così. Sul serio.
Credetemi, io vorrei tanto essere una di quelle persone solari, produttive e tutto. Di quelli che fanno le cose che fanno tutti e te le fanno passare come chissà quali grandi imprese.
Chissà se se ne rendono conto o se hanno lasciato ogni speranza all'entrata. Forse loro hanno capito che davvero non c'è speranza e alla fine si sono adattati, con tutta questa recita della produttività, del merito e compagnia bella.
Io ci spero ancora. In che cosa non lo so. Non so quali sono le cose veramente importanti. Nessuno me l'ha mai chiesto. E poi alla fine le cose che per me sono importanti non interessano quasi a nessuno...
Credetemi, non sono sarcastico, io davvero odio essere così pigro e disadattato.
Non mi resta che adattarmi e diventare solare e produttivo anch'io. Un giorno. Domani.

Sydney Carton

giallo

giovedì 10 gennaio 2013

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Quello che sento è indescrivibile.
Quello che provo è inspiegabile.
Mantengo un certo equilibrio ormai instaurato.
Vivo con una falsa staticità.
Tutto è così diverso ora, per quanto solito e normale.
Tutto è così strano adesso, per quanto comune e naturale.
Sono forse io?
Sono cambiato si. Molto, troppo, il giusto forse, ma vedo tutto e niente, perché?
Tutto è così ....    

                                     
                                                          William Turner

Loveless

mercoledì 9 gennaio 2013

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Continuava a parlare, voleva attenzione. Troppa attenzione.
Ed io stavo zitto. Nel mio mondo. In pieno imbarazzo. Non volevo essere lì, volevo starmene solo.
Comincio ad amarla, la solitudine. Non so se e quando finirà, quindi non mi resta che amarla ed accettarla.
Lei non si ama. E cerca disperatamente l'amore altrui.
Alzava la voce, era il centro dell'attenzione.
Io non ascoltavo più. Pensavo all'amore.
Pensavo che non so che cos'è.
Se è una cosa che ti viene da dentro o che arriva da fuori...
Se la mia solitudine è una scelta inconsapevole o una condanna dell'esistenza...

Sydney Carton

2013

lunedì 7 gennaio 2013

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Duemilatredici. Ho passato la prima settimana di questo anno in completa solitudine. Mi andava così.
Non è cambiato nulla. Nel senso che tutto continua a cambiare.
Trovo comunque stupido basare i miei stati d'animo su quello che c'è scritto sul calendario. E quest'anno non ho né speranze né buoni propositi.
Il futuro non mi spaventa. Ma non ho neanche questi grandi sogni.
Quello che di cui mi sono reso conto è che il modo migliore che hai per vivere e quello di svegliarti ogni mattina, guardarti allo specchio e dire: "non so un cazzo".
E poi aspettare quello che la vita ha da darti, ed assaporarlo per conoscere qualcosa di nuovo. Nel bene e nel male.
Vivere un'avventura? Forse.
La verità è che questo è solo il mio io razionale. Poi nel mio cuore ci sono altre cose.
Io sono terrorizzato dal futuro, nel profondo del mio cuore.
Voglio qualcosa che c'era e che non c'è più. Non lo so descrivere questo qualcosa.
So che a volte provo delle sensazioni. Delle belle sensazioni, che riesco a collegare a momenti indefiniti del passato. Cose difficile da spiegare.
Penso che capire quello che senti sia l'esperienza umana più difficile. Forse perché non ha senso cercare di capire. Forse dovresti accontentarti di sentire e basta.
In ogni caso oggi sono felice. In generale nell'anno che è appena passato sono stato molto felice, come non lo ero stato da tempo.
Quindi, comunque andranno le cose, sono grato di quello che ho ricevuto fin'ora.
E poi c'è qualcosa che aspetta me e che solo io posso sapere. In qualche modo lo so.
Tutto questo è contradditorio. Ma è così importante essere coerenti?
Niente ha senso. Nemmeno la razionalità.

Sydney Carton