Io

domenica 25 novembre 2012

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Riuscire a dire io è così semplice. Eppure così complesso.
Oddio, quando ti guardi intorno non sembra così difficile, sei circondato da persone che dicono io io io io io in continuazione....
Non deve essere difficile come sembra... E invece no. C'è modo e modo di dire io. Paradossalmente se non hai niente da dire urli io con tutto te stesso, in modo da attirare l'attenzione altrui. È molto diverso dal dire io per esprimere un messaggio che hai dentro.
Io mi sento vuoto dentro. Non so ancora cosa voglio essere. So solo cosa non voglio essere.
Forse anche io sono solo una scimmia urlante che vuole solo un po' di attenzione.
Tutto è così buio. Non si riesce a vedere nulla. Sono perso su questa strada... non vedo e nessuno mi vede... Non viene nessuno a salvarmi e da solo non ce la faccio...
Il buio. Sonno della ragione e dei sentimenti. Simbolo di un nichilismo che alla fine vince sempre. Non c'è niente, più niente da esprimere. Non c'è più il narcisismo del dolore. Non c'è più l'autoinganno dell'essere incompresi.
Buio e niente. Da questo non si tira fuori veramente nulla. Puoi solo continuare ad urlare io. Sperando che alla fine qualcuno senta...

Sydney Carton

Giulia

venerdì 23 novembre 2012

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La guardavo mentre si sistemava i capelli.
I suoi lenti movimenti mi coinvolgevano.
Attentamente, si spostava il ciuffo che le copriva gli occhi.
E con altrettanta cura, poneva parte dei capelli dietro le orecchie.
Poi, si lisciava le lunghe punte dorate. Ammirandole, fingeva di pettinarle.
Infine, portò l’intera chioma su un unico lato del collo, scoprendo l’altra.
E con molto amore, continuava a coccolarsi.
Quell’insieme di movimenti mi catturarono.
Le sue mani su quei folti capelli, e quel collo semi scoperto, mi eccitarono. 
Avevo voglia di baciarlo, quel collo nudo, di morderlo, di possederlo.
Il suo profumo arrivava forte, il suo calore mi prendeva. 
Ero perso, preso, per sempre.
Lei continuava ad amarsi, ed io, innamorato, la osservavo. 


                                                   William Turner

Pace e noia

martedì 20 novembre 2012

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Circondato da pace e noia. Il sogno dell'uomo moderno che corre sempre dove non vuole. E allora basta rumore, basta corse, basta tutto!
E allora adoriamo un piccolo paese sperduto in mezzo al nulla. C'è la droga e c'è la prostituzione. Ci sono i furti, gli stupri e gli omicidi. Ma finché nessuno vede è tutto ok. Tutto è pace e noia se hai occhi per non vedere.
Svastiche sui muri, con tutti i terribili significati che si portano dietro, vengono ignorate. Giovani che non hanno nulla si rifugiano in facili ideologie. Ma quando in tv c'è la satira sui fascisti stai tranquillo sul divano a ridere. Non pensi che il vuoto culturale di oggi è anche colpa tua? Non capisci che non c'è un cazzo da ridere? Ma a te che importa, sul divano hai pace e noia!
La sacra famiglia. Donne che vengono picchiate e violentate. Nessuno vede e nessuno sente. I panni sporchi si lavano in casa. Se no dove stanno la pace e la noia?
Andate a fare in culo voi, la vostra pace e la vostra noia.
Oggi i poeti vanno alla guerra.

Sydney Carton

soma

sabato 17 novembre 2012

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Una volta le dissi, che se mai un giorno l’avessi rincontrata, avrei voluto guardarla negli occhi e sorriderle, salutarla e ammirarla, tutto, nel modo più sincero e voluto. 
Ma con il suo vigliacco comportamento e la sua sciocca indifferenza, ho iniziato a pensare, che se mai un giorno l’avessi rincontrata, l’avrei  inizialmente guardata e poi ignorata, tutto nel modo più forzato e bugiardo.
Quel giorno poi è arrivato e la mia speranza, è stata sanata.
Tutto quello che ho saputo fare però, è stato nascondermi. 
Per agitazione, per vergogna, per paura. Si, ho avuto paura, tanta paura. 
Era impossibile farsi avanti. Non avrei potuto reggere l’impatto con i suoi occhi di ghiaccio, e il suo viso dolcemente delineato, e le sue piccole labbra calorose. No, non c’è l’avrei fatta, non sarei sopravvissuto.
Ora, provo solo a immaginare.

                                                 William Turner

io e te

lunedì 12 novembre 2012

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Il temporale è passato e lentamente, percorro la via verso casa.
Pensieri positivi affiorano nella mia testa,
e tra un passo e l’altro, osservo quello che l’acquazzone ha lasciato. 
Rami spezzati e foglie colorate mi si presentano davanti, 
mentre pozzanghere curiose, tentano di ostacolarmi.
La luce del sole, ora risorto, illumina il mio cammino, 
e la sua energia, stimola la mia ispirazione.
In questo insieme di immagini e colori, 
non vedo altro che il tuo corpo nudo danzare, 
sognando quel dolce suono che ti guida,
e che racchiude, questo mio quadro immaginario.

                                William Turner

Cercare nell'abisso

venerdì 9 novembre 2012

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Vago per le vie fuori dal centro

Cerco il perdono e la riabilitazione

Saprei come mi chiamo se solo non avessi cancellato il passato,
vedrei il disastro che sto combinando!

Per questo, son sicuro, so il motivo del mio castigo   
e so pure come uscirne....
Solo che è difficile senza armi tra le mani.

Dovrei solo evadere e riempirmi la testa di tutte le bellezze!

Se evadessi dal mio squallore allora saprei riscoprirmi vivo,
saprei che son qui per un motivo

Cerco solo un perdono

                                          Robert Witman

14.14

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C’erano sere dove me ne stavo fuori in balcone a bere birra e a pensare.
Me ne stavo li seduto a fantasticare e a ricordare.
L’aria fresca mi rilassava e la birra, a suo modo, mi calmava.
Mi capitava di piangere, di voler urlare, ma mi limitavo a fare silenzio e guardare il cielo. A volte era limpido e stellato, e allora piangevo di più, altre era grigio e triste, e...   era un pianto straziante il mio, quasi insopportabile. Era vero. 
Il cielo era vero, sereno e avvenente.
Soffrivo molto quelle sere, era doloroso, ma insistevo a passarle in quel modo.
In un certo senso mi piaceva, mi serviva. Non so perché, ma mi colmava.
Adesso non è più così. Qualcosa è cambiato, io sono cambiato.
Eppure, sembra che quelle sensazioni e quelle sere mi manchino. Mi mancano perché mi sentivo vivo e esanime allo stesso tempo.
Erano un misto di emozioni che mi facevano vivere attimi incredibilmente piacevoli. Ora, invece, non sento più niente. La delusione e il dispiacere, come l’amore e il calore, sono ormai lontani e passati. Quello che vorrei, dunque, è fragile, instabile e debole. Ma non ho più la forza di alzare gli occhi e piangere.

                                                       William Turner

something is on

mercoledì 7 novembre 2012

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Il suo sguardo sperato incrociò il mio inaspettato,
pochi attimi e solite attenzioni.
Il suo sorriso accese i miei occhi sorpresi e stregati,
il mio imbarazzo, esaltò la sua improvvisata e sana naturalezza.
Un breve cenno di saluto e poi via, distanti come prima,
in un insieme di pensieri e fantasie.


                                                                  William Turner


I don't have my sweet memories anymore

sabato 3 novembre 2012

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Niente è come prima, sbiadito
Tutto appare lontano, memoria
Mai più, non più, niente è definito
Nè resta il ricordo della mia gloria

Dal bel volto fui preso e stregato
Nel dì lontano di mia giovinezza
Colto improvvisamente dal fato
Io adorai, donna, vostra bellezza

Ma oggi l'incantesimo è sciolto
Nè resta più traccia del mio amore
Lontane le lacrime dal mio volto

Restai ad aspettare con dolore
Dallo scorrere del tempo travolto
Più morto che vivo senza un cuore

Sydney Carton