C’erano sere dove me ne stavo fuori in balcone a bere birra
e a pensare.
Me ne stavo li seduto a fantasticare e a ricordare.
L’aria fresca mi rilassava e la birra, a suo modo, mi calmava.
Mi capitava di piangere, di voler urlare, ma mi limitavo a
fare silenzio e guardare il cielo. A volte era limpido e stellato, e allora piangevo di più, altre
era grigio e triste, e... era un pianto straziante il mio, quasi insopportabile. Era vero.
Il cielo era vero, sereno e avvenente.
Soffrivo molto quelle sere, era doloroso, ma insistevo a
passarle in quel modo.
In un certo senso mi piaceva, mi serviva. Non so perché, ma
mi colmava.
Adesso non è più così. Qualcosa è cambiato, io sono
cambiato.
Eppure, sembra che quelle sensazioni e quelle sere mi
manchino. Mi mancano perché mi sentivo vivo e esanime allo stesso tempo.
Erano un misto di emozioni che mi facevano vivere attimi incredibilmente
piacevoli. Ora, invece, non sento più niente. La delusione e il dispiacere, come
l’amore e il calore, sono ormai lontani e passati. Quello che vorrei, dunque, è fragile, instabile e debole. Ma non
ho più la forza di alzare gli occhi e piangere.
William Turner
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