La spiavo quando la incontravo,
seguivo le sue forme in giro per la città
Son sbagliato per lei....
Sempre in incognito le ronzavo attorno
mettendo a fuoco la sua natura
Non avevo stile per lei.
Medito
R.W.
Un vecchio del PD
Mi ferma un vecchio che dà i volantini per il PD. Non volevo nemmeno prendere il volantino e alla fine mi sono fermato a parlarci.
Speravo che mi convincesse delle sue idee, perché mi sento dannatamente solo ed ho un biosgno esasperato di appartenere a qualcosa.
Ed è stata una chiacchierata cordiale e tutto. Ma non mi ha convinto di niente. Se non dell'amara consapevolezza del mio non essere parte di questa società e di questa cultura.
Speravo che mi convincesse delle sue idee, perché mi sento dannatamente solo ed ho un biosgno esasperato di appartenere a qualcosa.
Ed è stata una chiacchierata cordiale e tutto. Ma non mi ha convinto di niente. Se non dell'amara consapevolezza del mio non essere parte di questa società e di questa cultura.
Sydney Carton
"Pronto?"
"Sai che c'é Robert?
É che non riesco a farla uscire dalla mia testa!
É un fottuto problema, sai Robert?
Si! Mi sta ossessionando, ho la sua immagine fissa nel mio buonsenso!
Esagero?? No no..
E ciò che mi fa più male, mio caro scrittore da strapazzo, é che non so nemmeno di che cazzo sto parlando! Ok? Argh!"
BAMM!!
Dopodiché non ci fu più comunicazione.
R.W.
É che non riesco a farla uscire dalla mia testa!
É un fottuto problema, sai Robert?
Si! Mi sta ossessionando, ho la sua immagine fissa nel mio buonsenso!
Esagero?? No no..
E ciò che mi fa più male, mio caro scrittore da strapazzo, é che non so nemmeno di che cazzo sto parlando! Ok? Argh!"
BAMM!!
Dopodiché non ci fu più comunicazione.
R.W.
Smile
Amava vederla sorridere. Vederla sorridere era la cosa più bella che gli potesse
capitare. Così raccontava Frank ai suoi amici.
Quel sorriso risvegliava i suoi sensi. Quelle labbra coloravano il suo mondo. Questo diceva Frank ai suoi amici. Era un sorriso come pochi. Incantevole da farti perdere la testa. Continuava Frank, con i suoi amici.
Un sorriso che illuminava gli occhi. Un sorriso che rendeva lei la numero uno in assoluto. Sottolineava Frank ai suoi amici.
Ma Frank non aveva amici. Almeno non dove si trovava. Era un uomo solo Frank. Solo e abbandonato. Sdraiato sul letto della sua stanza fissava il soffitto.
E quando i suoi amici entravano in quella stanza, lui spensieratamente ricordava di quanto fosse innamorato di quel sorriso.
Quel sorriso risvegliava i suoi sensi. Quelle labbra coloravano il suo mondo. Questo diceva Frank ai suoi amici. Era un sorriso come pochi. Incantevole da farti perdere la testa. Continuava Frank, con i suoi amici.
Un sorriso che illuminava gli occhi. Un sorriso che rendeva lei la numero uno in assoluto. Sottolineava Frank ai suoi amici.
Ma Frank non aveva amici. Almeno non dove si trovava. Era un uomo solo Frank. Solo e abbandonato. Sdraiato sul letto della sua stanza fissava il soffitto.
E quando i suoi amici entravano in quella stanza, lui spensieratamente ricordava di quanto fosse innamorato di quel sorriso.
Abbandonato e solo, Frank continuava a raccontare. Dimenticato e trascurato, Frank non rinunciava. No! Frank non avrebbe mai rinunciato al suo sorriso.
Che forse, non era mai esistito.
Che forse, non era mai esistito.
William Turner
San Valentino
Presi le sue mani tremanti
Guardai i suoi occhi sorpresi
Lei mi sorrise
Io la baciai
William Turner
Starla
Ho vissuto con il desiderio di un tuo ritorno
con la speranza di una tua risposta
con l’orecchio attento a qualsiasi tua parola
con l’anima pronta a sopportare il peso del tuo
forte respiro
con il cuore aperto, lacerato e disarmato
acceso, pronto ad accogliere il tuo
Tanto tempo è passato
E nulla di tutto questo ho ottenuto
Sono andato avanti
Da solo, sono sopravvissuto
Fingendo sono cresciuto
Morendo sono rinato
Il mio pensiero va ora a te
Per quel che ne resta
Il mio amore vive in te
Ancora per poco, lo so
Ma io ci credo
Ci spero
Ti amo
William Turner
Il torbido
Non l'avevo ancora capito, che il torbido che mi sentivo dentro veniva da fuori.
Il torbido era dentro di te, non dentro di me.
Eppure l'avevo intuita, la tua mancanza di sensibilità. L'avevo percepita a pieno sulla mia pelle. Lo ricordo ancora quel tuo sguardo e tutta la tua cattiveria.
Eppure ti desideravo lo stesso. E immaginavo in te una virtù che non avevi. E che forse non avrai mai.
Ti ho rovesciato addosso la mia virtù e mi sono preso la tua cattiveria.
Avevo bisogno di una giustificazione. Perché volevo fare sesso con te. E mi sentivo colpevole per quei miei desideri. Per quanto fossero totalmente naturali.
L'ho capito solo ora, quello che mi hai fatto, di come hai approfittato della mia debolezza.
L'ho capito solo ora che non dovevo cercare la tua anima e il tuo amore. Che dovevo scoparti, ferirti e andarmene lontano.
Esattamente come ha fatto lui.
Il torbido era dentro di te, non dentro di me.
Eppure l'avevo intuita, la tua mancanza di sensibilità. L'avevo percepita a pieno sulla mia pelle. Lo ricordo ancora quel tuo sguardo e tutta la tua cattiveria.
Eppure ti desideravo lo stesso. E immaginavo in te una virtù che non avevi. E che forse non avrai mai.
Ti ho rovesciato addosso la mia virtù e mi sono preso la tua cattiveria.
Avevo bisogno di una giustificazione. Perché volevo fare sesso con te. E mi sentivo colpevole per quei miei desideri. Per quanto fossero totalmente naturali.
L'ho capito solo ora, quello che mi hai fatto, di come hai approfittato della mia debolezza.
L'ho capito solo ora che non dovevo cercare la tua anima e il tuo amore. Che dovevo scoparti, ferirti e andarmene lontano.
Esattamente come ha fatto lui.
Sydney Carton
Occhi tristi
Amavo i tuoi occhi vibranti
vivi, pieni di gioia
e poi qualcosa di terribile
solo tristezza e sconforto nei tuoi occhi
ed io guardavo da lontano
incapace di fare qualcosa per te
vivi, pieni di gioia
e poi qualcosa di terribile
solo tristezza e sconforto nei tuoi occhi
ed io guardavo da lontano
incapace di fare qualcosa per te
Sydney Carton
Fantasie Assassine
Pensava spesso a lei, ai
suoi seni sodi e tondi, al suo ventre invitante e alle sue labbra
calde e vogliose. Spesso non dormiva le notte, in preda
all'eccitazione. Sognava di accarezzare i suo fianchi morbidi e di
baciarle la schiena. Era tutto ciò che desiderava. Non chiedeva
altro che possederla, tutta per se e per i suoi piaceri. Ma non
poteva averla, raggiungerla. Era qualcosa di impossibile. Soffrì per
giorni, mesi, anni! E morì solo nella sua tristezza. Ciò che non
possiamo avere ci uccide.
Robert Witman
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