Cammino per strada. Io l'ho visto. Lui mi ha visto. So che
mi fermerà.
Ce l'ho scritto in fronte: sfiga, disoccupazione,
emarginazione, frustrazione, alienazione. E in quanto ultimo degli stronzi non
posso che stare dalla parte degli ultimi."Dai, compra il giornale comunista, aiutaci a combattere questo parlamento corrotto!" mi dice con un sorriso qualunquista tipico del mondo piccolo borghese di cui fa orgogliosamente parte.
Non so che fare. Restare e scambiare due chiacchiere o fingere indifferenza mentre questo folle continua a vaneggiare?
"Caro compagno siamo tutti corrotti..."
"No, io no!", mi risponde con aria stizzita
"Si ti dico... noi... il popolo... pensa a quegli incivili che imbrattano le schede elettorali con disegnini ambigui sul pene... utilizzano così un loro diritto, capisci? E poi questo governo..."
"Ah! Questo governo ladro delle banche - mi interrompe prontamente - Ma dai tu sembri intelligente, non vuoi lottare contro questo governo, non vuoi essere un po' comunista?"
"Io voglio solo autodistruggermi"
Non so perché ho risposto così. A volte penso che non valga la pena tirare fuori quello che hai dentro con tanta onestà. Non l'ha presa benissimo.
Il fatto è che tra poco c'è la grande conta delle capocce, l'unico giorno dell'anno in cui per loro è importante che io sia vivo. Negli altri 364 giorni posso continuare ad essere un morto che cammina.
Posso ammazzarmi, se ne ho voglia, l'importante è non farlo prima del grande giorno. Il giorno più importante del quinquennio.
Dopo tutto pensano che io sia dei loro, con tutta la sfiga che mi si legge in faccia... Non tutto è quello che sembra.
E quello che disegna cazzi sulla scheda elettorale sono io. Dalla sede centrale del partito non sospettano ancora nulla.
Sydney Carton
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