Ero sdraiato e la mia testa era appoggiata sulle sue gambe
Mi accarezzava dolcemente e lentamente
Incantato da quei movimenti fissavo il soffitto, come alla ricerca di qualcosa
Ogni tanto lei si chinava e mi dava un bacio sulla fronte
Chiudevo gli occhi per non guardare
Mi chiudevo in me stesso, per godermi a fondo quell'istante
Era bellissimo se non unico come momento
Era il nostro momento
Era il mio momento
Poi, l'invidia si impadronì della sua anima
Io chiusi gli occhi,
e lei, freddamente mi pugnalò al cuore
William Turner
Avvenente
Nella mia vita,
lunga e desolata
non ho mai visto nulla nella notte
Due occhi così
in loro solo echi di terre sognanti
Accuso me stesso nel buio,
inutile e stupido,
la sua bellezza è preziosa!
R.W.
lunga e desolata
non ho mai visto nulla nella notte
Due occhi così
in loro solo echi di terre sognanti
Accuso me stesso nel buio,
inutile e stupido,
la sua bellezza è preziosa!
R.W.
Addio
"Forse tu non ci credi, ma quando dicevo di amarti, lo sentivo veramente!" "Ah si? E quando?"
"Eh.." "Ti prego, finiscila con queste storie! Non hai mai avuto le palle! Non hai mai detto di amarmi! Era troppo per te! Te e il tuo stupido orgoglio! Fottetevi!"
William Turner
"Eh.." "Ti prego, finiscila con queste storie! Non hai mai avuto le palle! Non hai mai detto di amarmi! Era troppo per te! Te e il tuo stupido orgoglio! Fottetevi!"
William Turner
Il maialino Lolo - Finale alternativo - Tutto quello che non vi hanno detto
Lolo era scomparso da un paio di giorni ormai e i suoi
compagni maialini iniziarono a preoccuparsi. Si chiedevano dove fosse finito. “
Marty! Ma dove puo’ essere finito Lolo?” “ E che ne so io, Andy. Se lo sapessi
te lo direi! Forse. Ahah” Grugnivano e ridevano, rotolavano e si schizzavano il
fango. Facevano i maiali insomma. Provavano a immaginare una presunta fuga. “Secondo voi è scappato? Come avrà fatto?” “Scappato? E perché mai! Qui aveva tutto!
Sarebbe stato sciocco da parte sua fuggire! No! Non è scappato!” “ E allora
dov’è? Povero Lolo” Piangeva la piccola Lola. Non trovava più il suo amore. Il suo
compagno preferito per il “Ruzzolarsi nella melma”. Era un gioco a premi che si
svolgeva a coppie una volta a settimana. Spesso gli era capitato di vincere.
Ora come avrebbe fatto, la piccola Lola. Non potendosi asciugare le lacrime si
allontanò dal gruppo e si nascose dentro, da qualche parte. Era quasi il
tramonto e i maiali continuavano a fare i maiali. Poi il fattore li raggiunse e
li riunì. Doveva dire qualcosa di importante. “Amici miei! Come sapete il
nostro compagno Lolo ci ha lasciato. Non so dirvi come e perché, ma posso dirvi
che era il migliore tra tutti noi! Non lo scorderemo mai! Grazie Lolo!” Dopo il
breve momento di commemorazione, il fattore si ritirò nel suo alloggio. Andò in
cucina, dove lasciò la finestra aperta. I maiali poco prima di ritirarsi,
furono raggiunti da un fortissimo e succulente odore di carne. Si voltarono e
iniziarono a raccogliere con il naso tutto l’odore possibile. Facevano a gara. Era
attirati, quasi drogati. Poi l’odore raggiunse anche la piccola Lola, che tornò
fuori immediatamente. “Fermi! Luridi maiali che non siete altro! State
annusando il mio Lolo!!” “Cosa? Lola ti sei bevuta il cervello, per caso? Che stai
dicendo?” “Ma non lo avete capito? Quello se lo sta mangiando! Oh vi prego..
non dite niente, non fate niente! Non oso immaginare! oh Loloo!!!” Ebbene si,
la piccola Lola aveva intuito tutto. Ma accettare quella situazione andava
oltre la forza del suo coraggio. Così, lasciò nuovamente i suoi compagni . Tornò
a nascondersi. Ma in lontananza, sentiva ancora le loro voci. “Cavolo! Era
proprio il migliore!”
Povera Lola..
Povera Lola..
William Turner
Una pessima insegnante
La considerava una perfetta deficiente e allo stesso tempo la trovava dannatamente attraente. Per questo ci era finito a letto.
Seguiva distrattamente le sue lezioni su Gregor Samsa divenuto scarafaggio. Consapevole che lei di Kafka non aveva capito nulla, mentre spiegava lui sognava di possederla lì sulla cattedra sotto gli occhi del crocefisso appeso alla parete. Per scandalizzare i suoi compagni di corso ben pensanti e dissacrare quel luogo così pieno di falsità ed ipocrisie.
Le cose poi si erano svolte in maniera più appartata a casa di lei, in uno di quei pomeriggi in cui i bambini andavano in piscina, il marito tardava al lavoro e lei era libera di ricevere i suoi studenti. Del resto pensava che non fosse giusto che solo ai suoi colleghi maschi fosse consentito di andare a letto con studentesse che potevano benissimo essere loro figlie.
Lei lo sapeva bene, in fondo il suo posto l'aveva avuto diventando prima l'amante e poi l'assistente di un famoso professore. Aveva imparato a sfruttare la relazione tra sesso e potere fin da giovane, e adesso godeva dei risultati. Un posto prestigioso e giovani amanti che si succedevano di generazione in generazione.
Lui continuava a contemplarla, senza capire il perché di tutto questo. Era meravigliato da quel suo mantenersi piacente, come se il tempo per lei non fosse mai passato. E da quegli occhi costantemente stanchi, spesso nascosti da occhiali scuri. Tipici di una donna che va sempre di corsa e che tende a vivere più vite parallele.
Nei loro rapporti nasceva una magnifica sintesi degli opposti, in cui l'allegra civetteria di lei incontrava la grave seriosità di lui. Eppure non trovava in lei quello che la sua anima cercava.
Aveva immaginato di poter essere l'amante di una Diotima, maestra di amore e bellezza. E nella realtà si era scontrato con quella donna che non aveva nulla da insegnargli, che si limitava a ripetere cose pensate da qualcun altro. E nonostante questo la adorava.
Si sentiva libero con lei. Come un animale. Questo lo spaventava. Esisteva in lui qualcosa che teneva nascosto al mondo e che lei era stata in grado di tirare fuori. Godevano entrambi del fiore della sua giovinezza, ma questo lui non lo sapeva...
- Ti boccerò all'esame, disse lei con maliziosità
- E per quando dovrò riprepararmi? - rispose goffamente cercando di mostrare un'ironia che non gli era propria
- Mercoledì prossimo...
E così andò via. Senza sapere come far passare i giorni che lo separavano da quel mercoledì. Sempre più consapevole che la passione per il suo corpo era più importante di qualsiasi passione per Kafka. Anche se cercava di convincersi del contrario...
Seguiva distrattamente le sue lezioni su Gregor Samsa divenuto scarafaggio. Consapevole che lei di Kafka non aveva capito nulla, mentre spiegava lui sognava di possederla lì sulla cattedra sotto gli occhi del crocefisso appeso alla parete. Per scandalizzare i suoi compagni di corso ben pensanti e dissacrare quel luogo così pieno di falsità ed ipocrisie.
Le cose poi si erano svolte in maniera più appartata a casa di lei, in uno di quei pomeriggi in cui i bambini andavano in piscina, il marito tardava al lavoro e lei era libera di ricevere i suoi studenti. Del resto pensava che non fosse giusto che solo ai suoi colleghi maschi fosse consentito di andare a letto con studentesse che potevano benissimo essere loro figlie.
Lei lo sapeva bene, in fondo il suo posto l'aveva avuto diventando prima l'amante e poi l'assistente di un famoso professore. Aveva imparato a sfruttare la relazione tra sesso e potere fin da giovane, e adesso godeva dei risultati. Un posto prestigioso e giovani amanti che si succedevano di generazione in generazione.
Lui continuava a contemplarla, senza capire il perché di tutto questo. Era meravigliato da quel suo mantenersi piacente, come se il tempo per lei non fosse mai passato. E da quegli occhi costantemente stanchi, spesso nascosti da occhiali scuri. Tipici di una donna che va sempre di corsa e che tende a vivere più vite parallele.
Nei loro rapporti nasceva una magnifica sintesi degli opposti, in cui l'allegra civetteria di lei incontrava la grave seriosità di lui. Eppure non trovava in lei quello che la sua anima cercava.
Aveva immaginato di poter essere l'amante di una Diotima, maestra di amore e bellezza. E nella realtà si era scontrato con quella donna che non aveva nulla da insegnargli, che si limitava a ripetere cose pensate da qualcun altro. E nonostante questo la adorava.
Si sentiva libero con lei. Come un animale. Questo lo spaventava. Esisteva in lui qualcosa che teneva nascosto al mondo e che lei era stata in grado di tirare fuori. Godevano entrambi del fiore della sua giovinezza, ma questo lui non lo sapeva...
- Ti boccerò all'esame, disse lei con maliziosità
- E per quando dovrò riprepararmi? - rispose goffamente cercando di mostrare un'ironia che non gli era propria
- Mercoledì prossimo...
E così andò via. Senza sapere come far passare i giorni che lo separavano da quel mercoledì. Sempre più consapevole che la passione per il suo corpo era più importante di qualsiasi passione per Kafka. Anche se cercava di convincersi del contrario...
Sydney Carton
Stralcio "petto o coscia?"
Non conta quanto una donna sia bella, come sia il suo culo o il suo seno, conta solo come faccia a penetrarvi nella mente, come faccia con il suo fascino a catturarvi i sogni di notte e le fantasie di giorno.
R.W.
R.W.
In my opinion
Ci sono persone che sono destinate a migliorare la nostra vita. Queste non le vedi arrivare, le riconosci soltanto dopo il bene che ti hanno lasciato. E la sensazione è magnifica! Altre invece, si proclamano come il messia e le individui e le subisci, mentre irrompono nei nostri schemi. E inevitabilmente, ti rovinano l'esistenza. O almeno ci provano.
William Turner
William Turner
Rigenerare
Accarezzando il suo ventre,
appoggiando la testa al suo seno
sento il profumo della vita
Quello che chiedo può darmi
Nell'illusione, per quanto sia futile,
spero ancora che qualcosa possa cambiare
Mi contraddico spesso, lo so!
R.W.
appoggiando la testa al suo seno
sento il profumo della vita
Quello che chiedo può darmi
Nell'illusione, per quanto sia futile,
spero ancora che qualcosa possa cambiare
Mi contraddico spesso, lo so!
R.W.
Il titolo? Dovreste saperlo!
Tutti sanno cosa dire e cosa fare. Sempre! È una cosa incredibile. Mi sono sempre chiesto com'è possibile. Cioè, esiste un libro contenente le risposte alle domande della vita? Perché io ne sono all’oscuro. L’ho sempre sperata una cosa del genere ma poi,
come dire, non ci sarebbe gusto, o no?
Eppure, sembra che qualcuno questo libro l’abbia sempre con sé!
Ogni volta che si presenta a questo qualcuno un problema, magicamente
questo qualcuno tira fuori il libro e ti dice cosa fare e cosa dire. Ahah è
fantastica come cosa! Avere le risposte dico. Avere le risposte degli altri è
fantastico! Ma questo libro, mi chiedo, risponde mai alle vostre di domande? Io
credo di sì. E credo anche che voi ne siate al corrente. E che le abbiate
strappate quelle pagine. Perché le risposte che comprendono le verità della
propria vita sono difficili da accettare. Sono pesanti da digerire. E allora
ecco che il libro viene messo da parte. Ma pronto per essere tirato fuori per
rispondere ai problemi degli altri. Ora io vi chiedo, il vostro libro, vi dice
mai di farvi i cazzi vostri?
William Turner ( forse )
Mother...
Osservava sua madre in quello stato depressivo. Abbandonata a se stessa e distrutta dalla vita. Si chiedeva se anche per lei il futuro riservava questo...
I suoi sbalzi d'umore erano costanti, divisa tra un marito che non aveva mai amato davvero e un amante a cui aveva dato più di quanto non meritasse.
Solitudine e ipocrisia, questo era sua madre. Piena di giovialità in mezzo alla gente, vittima di un male che la lacerava dentro quando era sola.
Un amante amato in vano. E poi solitudine, solo solitudine.
Aveva ribrezzo per sua madre. Riusciva a comprendere il suo dolore. Eppure la odiava. Nel momento in cui aveva più bisogno di lei si era ritrovata a dover crescere sola e abbandonata.
E poi la picchiava, sua madre. Le diceva che era una puttana. E lei aveva preso tutto molto sul serio.
Era diventata lo sfogo di quel dolore e l'aveva interiorizzato così tanto da non sapere più se lo schifo era dentro di lei o dentro sua madre...
I suoi sbalzi d'umore erano costanti, divisa tra un marito che non aveva mai amato davvero e un amante a cui aveva dato più di quanto non meritasse.
Solitudine e ipocrisia, questo era sua madre. Piena di giovialità in mezzo alla gente, vittima di un male che la lacerava dentro quando era sola.
Un amante amato in vano. E poi solitudine, solo solitudine.
Aveva ribrezzo per sua madre. Riusciva a comprendere il suo dolore. Eppure la odiava. Nel momento in cui aveva più bisogno di lei si era ritrovata a dover crescere sola e abbandonata.
E poi la picchiava, sua madre. Le diceva che era una puttana. E lei aveva preso tutto molto sul serio.
Era diventata lo sfogo di quel dolore e l'aveva interiorizzato così tanto da non sapere più se lo schifo era dentro di lei o dentro sua madre...
Sydney Carton
Omaggio anonimo
Occhi dolcissimi e lineamenti diabolici,
fusi in un viso delizioso
Non possono certo passare inosservati!
L'estetica mi rapisce,
come sarà il tuo cuore?
R.W.
fusi in un viso delizioso
Non possono certo passare inosservati!
L'estetica mi rapisce,
come sarà il tuo cuore?
R.W.
Predestinato
Un raggio di sole perfora le ostili e ombrose nuvole
Raggiungendo la terra rivitalizzandola
Un fiore solitario viene illuminato
Prescelto?
Al bagliore del sole egli cresce forte e profumato
Liberando il cielo dalle nuvole nemiche
Eroe
William Turner
stralcio "visione reale di se stessi"
Sono uno stolto, si
uno sbruffone, si
un furfante!
Un visionario senza arte ne parte
la mia coscienza mi guarda torva
mantre stò seduto a raccontarmi storie
Ma cosa ci posso fare?
è la mia natura
e non si va mai contro la natura
R.W.
uno sbruffone, si
un furfante!
Un visionario senza arte ne parte
la mia coscienza mi guarda torva
mantre stò seduto a raccontarmi storie
Ma cosa ci posso fare?
è la mia natura
e non si va mai contro la natura
R.W.
Una storia vera!
Il sangue impregnato sulle mani gli scorreva tra le dita. Ripetutamente, gocciolava sul pavimento. Le fissava quelle mani capaci. Lo odorava quel sangue
rubato. Lo seguiva con gli occhi mentre si depositava per terra. Era sempre
più compiaciuto, mentre contava quelle gocce cadere. Ce l’aveva fatta! Paul era libero
adesso! La sua mente era libera! Così, si sedette comodo sulla poltrona e si accese una sigaretta. Poi,
utilizzando il cadavere della moglie come tavolino, si allungò e
distese le gambe appoggiando i piedi su di esso. Rilassato accese la tv. "Fantastico!" Disse beato ma assetato. "Hey Marianne! Portami una birra!"
" Marianne!!" "Marianne, ma dove cazzo sei?? Marianne!! "
William Turner
Angel
Chiudo gli occhi e vedo il tuo volto comparire
Limpido si manifesta
Posso toccarlo
Allungo le mani e non ci arrivo
Sei sempre lontana, più lontana
Ma ti vedo
Sei dolce
Ti desidero
William Turner
Rosso sangue, oscuro lato
Lecco il sangue che scorre sul suo ventre
scorre giù dal seno
I miei morsi per sentire la sua carne
non c'è mai stato modo migliore per sentire il sapore della sua vogliosa passione
Schiaccio con i pollici la ferita
così che sanguini di più
Lei mi guarda
accompagna una carezza con un sorriso
R.W.
scorre giù dal seno
I miei morsi per sentire la sua carne
non c'è mai stato modo migliore per sentire il sapore della sua vogliosa passione
Schiaccio con i pollici la ferita
così che sanguini di più
Lei mi guarda
accompagna una carezza con un sorriso
R.W.
Nuda vergogna
Dopo averla fissata negli occhi e dopo averle squadrato seno
e gambe, mi alzai dal divano e mi avvicinai a lei. La strinsi forte a me. Le strappai
un bacio. Poi un secondo. Successivamente la scaraventai sul letto adiacente. Fece
un bel tonfo con quel suo culone. Il materasso si piegò in due e le molle che lo reggevano rumoreggiarono. Mi provocò con gli occhi. Poi con la lingua, che
tirò fuori per leccarsi le labbra. E con le gambe, che accavallò
sensualmente.
Non resistetti! Mi lanciai su di lei. Lei rise. Scoppiò in una grossa e
fastidiosa risata. Poi, mi mise una mano sulla bocca come per farmi stare
zitto. E con l’altra mi afferrò il cazzo. “Adesso mi scopi!” Mi disse
invogliata e impaziente. “Scopami! Avanti! Scopami! Dai! Fallo!!” Continuò a
dire. Sfidato, gli infilai il mio coso dentro e iniziai a fare avanti e indietro. Più forte
quando potevo. “ Oh si! Oh si non ti fermare ti prego!” Sentivo la sua voce stuzzicata
incitarmi. Ma sentivo di non farcela. Ero arrivato! Stavo venendo!!...
William Turner
La noia
Per le persone sensibili la vita è una tragedia. Per le persone argute è una commedia. Per quelli che non riescono ad essere nè tragici nè comici la vita è semplicemente noia. E non capisco come si possa accettare questo fatto con così tanta serenità...
Sydney Carton
Stralcio "riflessione su colpi inflitti"
Ma avete mai pensato a quante volte l'amore vi abbia toccato?
Si, proprio lui!
Quando l'ho incontrato io l'ultima volta, mi ha inferto un colpo mortale!
Ora,
Quante volte vi ha colpiti e poi siete guariti?
Io, i miei colpi, li porto con me e il mio cuore é ormai in cancrena.
R.W.
Si, proprio lui!
Quando l'ho incontrato io l'ultima volta, mi ha inferto un colpo mortale!
Ora,
Quante volte vi ha colpiti e poi siete guariti?
Io, i miei colpi, li porto con me e il mio cuore é ormai in cancrena.
R.W.
Stralcio "riflessione sulle storie"
Racconto storie, perché non le vivo?
Non riesco a lasciarmi andare...
Attraverso la strada, guardo i miei piedi, passo dopo passo
non riesco ad alzare lo sguardo...
come non riesco a liberarmi della paura!
R.W.
Non riesco a lasciarmi andare...
Attraverso la strada, guardo i miei piedi, passo dopo passo
non riesco ad alzare lo sguardo...
come non riesco a liberarmi della paura!
R.W.
Buonanotte
La serata al bar finì senza problemi e con qualche birra in
corpo mi avviai verso casa. Barcollando e torcendo gli occhi arrivai
a casa.
Ero stanco e ubriaco, così mi tolsi i pantaloni e mi misi a
letto senza perdere tempo. Ero a pezzi e assonnato. Ma ero eccitato anche. Pensavo
alla giovane e bionda ragazza incontrata al bar qualche ora prima. Capelli corti e biondissimi a caschetto. Una cornice perfetta per quel viso. Un corpo
normalissimo, non troppo magro e per niente grasso. Due tette enormi che esaltavano
il tutto. Un culo invitante che ti invogliava ancora di più. Ripensavo a lei e
alle sue curve. Mi abbassai le mutande e presi in mano il mio uccello ubriaco. Era abbastanza attivo per quanto sommerso dall’alcool. Sedotto e conquistato dalla mia immaginazione perversa iniziai a masturbarmi. Poi, dopo essere
venuto, mi voltai su un fianco. Chiusi gli occhi e mi addormentai.
William Turner
Bad days
Un altro giorno è andato.
Sprecato. Buttato via. Passato attendendo qualcosa o
qualcuno.
Vissuto sognando e sperando. Consumato nel silenzio e nell’ombra.
Un altro giorno è andato.
Perso. Rinunciato.
Il senso di tutto questo?? Solo un gran mal di stomaco.
William Turner
fine
Le ultime ore trascorrono
sempre più veloci e irrequiete
non posso andare avanti
non vedo un domani
come fate a vivere mi chiedo?
come fate in questo olocausto di apatia?
Oh si, le solite cose scritte
Oh si, è patetico, dite?
Il passato è trascorso
e ora scrivo dei miei ultimi attimi
domani la creatività muorirà
soffocata da tutti i vostri "tutto andrà meglio"
Oh si, dico sempre le stesse cose?
Oh si, non so cosa sto dicendo?
R.W.
sempre più veloci e irrequiete
non posso andare avanti
non vedo un domani
come fate a vivere mi chiedo?
come fate in questo olocausto di apatia?
Oh si, le solite cose scritte
Oh si, è patetico, dite?
Il passato è trascorso
e ora scrivo dei miei ultimi attimi
domani la creatività muorirà
soffocata da tutti i vostri "tutto andrà meglio"
Oh si, dico sempre le stesse cose?
Oh si, non so cosa sto dicendo?
R.W.
Lonely girls
Piove. Sul treno ci sono due ragazze, ognuna per conto suo.
Una ha un'aria molto giovane. Probabilmente fa l'Università, ma è una di quelle ragazze che hanno un'espressione bambinesca anche quando crescono. Forse anche l'abbigliamento è un po' infantile.Il suo sguardo è pieno di noia, come se la sua voglia di vivere fosse prigioniera di schemi mentali sbiaditi.
L'altra ragazza probabilmente è straniera. O almeno i suoi lineamenti suggeriscono questo. È molto bella. Ha uno sguardo malinconico. Pieno di tristezza. Cosa avranno visto quegli occhi per essere così tristi? I suoi occhi, il suo volto, chiedono aiuto. Sembra più rassegnata che disperata. Eppure, con tutta la sua tristezza resta sempre bellissima. Con il suo sguardo teso verso un passato che non si può più recuperare. Forse una persona amata, forse un luogo in cui sentirsi a casa...
Guardiamo tutti e tre fuori dal finestrino. Fuori continua a piovere e questo paesaggio grigio continua ad essere sempre uguale a se stesso. Sempre tristemente uguale...
Una ha un'aria molto giovane. Probabilmente fa l'Università, ma è una di quelle ragazze che hanno un'espressione bambinesca anche quando crescono. Forse anche l'abbigliamento è un po' infantile.Il suo sguardo è pieno di noia, come se la sua voglia di vivere fosse prigioniera di schemi mentali sbiaditi.
L'altra ragazza probabilmente è straniera. O almeno i suoi lineamenti suggeriscono questo. È molto bella. Ha uno sguardo malinconico. Pieno di tristezza. Cosa avranno visto quegli occhi per essere così tristi? I suoi occhi, il suo volto, chiedono aiuto. Sembra più rassegnata che disperata. Eppure, con tutta la sua tristezza resta sempre bellissima. Con il suo sguardo teso verso un passato che non si può più recuperare. Forse una persona amata, forse un luogo in cui sentirsi a casa...
Guardiamo tutti e tre fuori dal finestrino. Fuori continua a piovere e questo paesaggio grigio continua ad essere sempre uguale a se stesso. Sempre tristemente uguale...
Sydney Carton
Spio
Giro in macchina,
passo sempre davanti alla sua porta!
spio
mi illudo
sogno
piango
un uomo non piange
soprattutto non deve aver paura di ciò che prova
É grazia in terra
R.W.
passo sempre davanti alla sua porta!
spio
mi illudo
sogno
piango
un uomo non piange
soprattutto non deve aver paura di ciò che prova
É grazia in terra
R.W.
Dolce (1996 circa)
L'odore dolciastro del suo corpo,
riempie la casa e questi attimi rilassati dopo il suo passaggio
Come può una semplice figura rassenerare i miei dannati pensieri?
Da una parte la tristezza, dall'altra la gioia
perché vivo in bilico?
R.W.
riempie la casa e questi attimi rilassati dopo il suo passaggio
Come può una semplice figura rassenerare i miei dannati pensieri?
Da una parte la tristezza, dall'altra la gioia
perché vivo in bilico?
R.W.
Moody
Sono confuso cazzo! Cosa devo fare?? Continuo a sforzarmi a
non pensare ma inconsciamente continuo a farlo. Creo delle storie nella mia
testa. Dei dialoghi, dei movimenti, dei comportamenti. Vivo delle emozioni
attraverso l’immaginazione! È stancante credetemi, e il mal di testa poi.. è
insopportabile. Perché viverle mentalmente è faticoso. E fondamentalmente non le
vivi!! Cioè, è tutto una fregatura. Ti stanca e basta tutta sta merda! Questo fare finta intendo. Sono completamente fuori! Escluso da ogni schema logico. Potrei
essere pazzo, non lo so. Sono scarico e annoiato, ma sento che potrei esplodere da un
momento all’altro. Sono incessantemente agitato ed eccitato! Ma non riesco sfogare questo mio eccitamento. Forse non
voglio, non lo so.
William
Brucia mia musa, brucia!
Solo contemplo la notte
Un altro sorso, un altro sogno
Sento cadermi all'inferno
solo in questa stanza
brucia la gola, bruciano le fiamme
il desiderio non ha pace
Un altro sorso, un altro sogno
Mi son perso tra le tue gambe
la mia mente è persa
perso la strada,persa la ragione
tu mi fai del male guardando qualchedun altro
ma nessuno ha visto quel che ho visto io
Un altro sorso, un altro sogno
Sciogli i capelli mia musa
non ti conosco bene
ma riempi le mie notti
dannata è la mia anima che non può averti
Un altro sorso, si, un altro sogno
Dai deserti più remoti vedo una luce brillare
nella notte il tuo profumo
dopo le ultime luci del tramonto
ho paura di affrontarti
Un altro sorso, si, un altro sogno
Per tutti i passi che non ho fatto
per tutte le strade che non ho percorso
ora brucio tra le coperte
brucio nella notte
come un'anima peccatrice
Un altro sorso, si, un altro sogno
R.W.
Un altro sorso, un altro sogno
Sento cadermi all'inferno
solo in questa stanza
brucia la gola, bruciano le fiamme
il desiderio non ha pace
Un altro sorso, un altro sogno
Mi son perso tra le tue gambe
la mia mente è persa
perso la strada,persa la ragione
tu mi fai del male guardando qualchedun altro
ma nessuno ha visto quel che ho visto io
Un altro sorso, un altro sogno
Sciogli i capelli mia musa
non ti conosco bene
ma riempi le mie notti
dannata è la mia anima che non può averti
Un altro sorso, si, un altro sogno
Dai deserti più remoti vedo una luce brillare
nella notte il tuo profumo
dopo le ultime luci del tramonto
ho paura di affrontarti
Un altro sorso, si, un altro sogno
Per tutti i passi che non ho fatto
per tutte le strade che non ho percorso
ora brucio tra le coperte
brucio nella notte
come un'anima peccatrice
Un altro sorso, si, un altro sogno
R.W.
Scivolo
Ho speso troppi pianti, solo,
sognando quei seni tra le mani...
ora ho i sensi di colpa
Li ho trovati in una galleria d'arte,
così pieni di voglie, gravidi di passione,
scivolo sulla giovinezza!
Mi son perso, siete persi!
Porto il bicchiere ancora una volta alla bocca
cercando di dimenticare quel sorriso
Non si può dimenticare qualcosa di bello!
E il tempo passa.
R.W.
sognando quei seni tra le mani...
ora ho i sensi di colpa
Li ho trovati in una galleria d'arte,
così pieni di voglie, gravidi di passione,
scivolo sulla giovinezza!
Mi son perso, siete persi!
Porto il bicchiere ancora una volta alla bocca
cercando di dimenticare quel sorriso
Non si può dimenticare qualcosa di bello!
E il tempo passa.
R.W.
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